Questa parola mi rimbomba nel cervello, mi fracassa la mente, mi distrugge i neuroni.
Aspetto cosa? Non sono paziente, non lo ero e non lo sarò mai.
Eppure aspetto intrappolata in una rete d'agonia e guardo il mondo ad occhi chiusi.
Nel mentre mi ripeto: aspettare, Giulia, aspettare.
Aspettare che venga qualcuno ad aprirmi gli occhi per mostrarmi una realtà innaturale che ormai mi sono persa.
Aspettare di risvegliarmi dall'incubo per capire quanto in basso sono caduta e quanto continuo ad affondare.
Aspettare, aspettare..
- E se? E poi? Ma io?
- Aspettare, aspettare..
- Però lei, anche se noi..
- Aspettare, Giulia, aspettare.
- Shhhh, dirò alla mia impazienza di aspettare, shh, aspettare, aspettare.
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