sabato 27 agosto 2016

Rumore.



Sguardo fisso contro il muro:
quanti dubbi
sul futuro.
Non ho vita,
sono vuota,
vado avanti senza meta.
Sono creta
che si rompe
fra le dita della gente.
Sono sola.
Non c’è niente
che mi spinga a ritrovare
quel bisogno di sognare,
quella voglia di volare
fra i meandri della mente.
Cosa fare?
Dove andare?
Son bloccata in mezzo al mare.
Non ho stelle da seguire
non ho mire
né la forza di partire.
Guardo il cielo a morticino
c’è la vita,
qua vicino.
Chiudo gli occhi,
mi rilasso,
spengo tutto
e poi collasso.
Vado a fondo,
precipito,
sprofondo.
Non ho percezione,
né luce:
che pace!
Però non mi piace.
Preferisco il rumore,
che scandisce le ore
fra nascita e morte.


lunedì 20 giugno 2016

Riflessione notturna n° 1


Vivo in gabbia
Fra la paura,
Il rimorso
E la rabbia.
Non ho vie d’uscita
E ogni notte
Mi sembra infinita.
Sfinita.
Finita.
Mi perdo nei pensieri,
Di oggi, di ieri.
Mi perdo nei sogni,
Nei miei bisogni,
Nel senso di vuoto,
Nell’ignoto.
In quello che vorrei,
In quello che posso, ma non dovrei.
Dove sei?
Perché ti cerco e sparisci?
Perché, se ti prendo, mi sguisci?
Perché non capisci?
Anch’io ho paura,
Non sono sicura.
Cammino su un filo
Mi sporgo
Mi affaccio
E se cado,
Che faccio?
Mi lancio nel nulla
Magari, rimbalzo.
E se non mi rialzo?
Troppe domande,
Troppe questioni
Ho solo una vita
Ma tante emozioni.
Sono il sangue che scorre,
L’acqua che bolle,
Un treno che corre.
Sono un fiume in piena,
Un’ambulanza
Con la sirena
E forse,
Non importa che lo scriva,
Ma io mi sento viva. 


giovedì 16 giugno 2016

Un mondo rotto.



Sono stanca di vivere in un mondo rotto.
Rotto, corrotto e bigotto.
È come un canotto,
pieno di buchi:
sai dove parti ma non dove sbuchi.
Sono stanca del dio palanca,
del lavoro che manca,
dei bamboccioni
e degli anziani senza pensioni.
Sono stanca di vivere in un mondo
troppo poco rotondo,
pieno di rampe, di gradini, di scale
e di arrampicatori sociali.
Sono stanca della politica
e della gente che la critica,
dell’italiano medio,
di un mondo sotto assedio,
dei conflitti, degli spari
e delle centrali nucleari.
Sono stanca delle unioni civili
e delle persone incivili,
perché nel mio mondo ideale
ognuno è libero di amare.
Ognuno è libero di far sentire la sua voce,
senza bisogno di portare una croce,
una croce pesante ed opprimente
che ti etichetta di fronte alla gente.
Sono stanca di chi bacia il crocifisso
e poi pensa più a se stesso,
di una chiesa tanto pura
e pedofila, addirittura;
dei segreti di stato, dell’immigrato,
del migrante,
dei pregiudizi della gente;
della paura di invecchiare e del botulino,
di chi si sente grande ma è ancora bambino.
Sono stanca di un mondo malato,
dove l’amore è peccato,
dove il padre ammazza la figlia,
e si fa a gara
a chi prende la colpa;
dove la mafia ti spolpa,
il prete ti palpa
e il governo ti spella.
Voglio un mondo migliore,
che non abbia confini,
che non conti le ore.
Un mondo pulito
dove si accetta chiunque,
anche senza invito.
Forse questo è solo un sogno,
ma io ci credo,
ne ho bisogno.