giovedì 23 febbraio 2012

Dodici Luglio Duemilaundici.



Martedì 12 luglio 2011 ore 12.57.
Fa caldo. Per fortuna ho il ventilatore acceso.
Ho fame ma non ho voglia di cucinare niente.
In questo momento mi sdraierei sul letto inerme a fissare il vuoto con gli occhi spenti.
Eppure dentro non mi sento spenta, per niente.
Ora come ora il mio corpo e la mia mente reagiscono in maniera differente.
Strano, non sono più in simbiosi.
Il mio cervello urla di vivere, il mio corpo sembra avviluppato in una ragnatela di sonnolenza.
Non capisco cosa ho, cosa mi manca.
Necessito di un resoconto della mia vita.
Sentimentalmente vivo bene. Perché devo essere così stanca?
Il mio corpo somatizza emozioni che non riscontro.
Ho amiche stupende.
Cosa mi manca?
Non lo so.
Ieri ho capito così tante cose della vita.
Pare strano ma è così.
Ho capito che in quest’immondizia di Mondo esiste qualche persona vera e sublime.
Ho capito che quando sei nella merda non c’è niente di meglio di un bel gelato e un abbraccio pieno di calore.
Ma non un calore qualsiasi come può essere quello dell’olio bollente o dell’afa estiva.
Un calore umano, piacevole e deliziosamente palpabile.
Un calore che ti riempie la vita e ti fa aprire gli occhi presentandoti ampie vedute.
Un calore che ti abbraccia e non ti molla più e tu sei sicuro in quel calore, in quell’abbraccio.
Ti senti invincibile e pensi di essere arrivato alla fine della corsa al sicuro..quando invece sei solo a un quarto del percorso.
Ma non importa perché sai che qualsiasi cosa accada tu potrai avere sempre quel calore accanto.
Potrai fare tutte le cazzate del Mondo, tutti gli errori e le incomprensioni ti sommergeranno dalla testa ai piedi ma tu avrai sempre qualcuno dalla tua parte.
Qualcuno che saprà apprezzarti per quello che sei dentro e non per come appari.
Qualcuno che ti asciugherà le lacrime quando cadranno da quegli occhi assonnati e stanchi.
Qualcuno che ti sorriderà facendoti tornare la gioia di vivere quando tutto va nella merda.
Qualcuno che ti abbraccerà quando sarai scosso dai turbamenti di questa vita.
Qualcuno che ti porgerà una mano forte, una mano che non ti lascerà mai per nessun motivo a costo di farsi venire i calli.
Qualcuno che ti parlerà e ti conforterà quando vorresti mollare tutto.
Vita è godere e soffrire e avere supporto nei momenti di crisi.
Essere fedeli complici negli sbagli  e nelle correttezze, essere maestri e dispensatori di preziosi consigli, essere reali, realisti e veri per non illudere gli uomini di fronte a situazioni fallaci, essere se stessi e buoni come il pane sfornato per addolcire quest’umanità troppo salata.
Essere. 
Vivere è essere nel pieno senso della parola.
Andare a fondo nelle situazioni, in tutte le situazioni in quelle tragiche e in quelle meravigliose.
Intingere la nostra persona nella luce e immergersi nei problemi, nelle storie intricate, contorte, nodose e arrivare al dunque sciogliendo tutto.
La vita è un problema.
Noi siamo il balsamo della vita e in questo modo abbiamo le carte in regola per districare i nodi.
Nessuno è idoneo e nessuno è di troppo.
Noi siamo qua, su questo Mondo per vivere, per essere.
E non si ‘’è’’ mai da soli, si ‘’è’’ insieme.
Quando si affrontano le difficoltà.
Quando si cade, si affonda nella melma e dal niente si riappare in superficie grazie alla nostra innata forza.
Si ‘’è’’ quando insieme componiamo un’unica energia, un unico coro e insieme ci poniamo i problemi e li risolviamo.
Si ‘’è’’ quando si vive insieme e insieme si va avanti intrecciati in un unico calore.

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