Vita che scorre
impetuosa nel corpo
ti accende di forza , di moto, energia.
Sangue di fuoco che arde lontano
dal corpo, nel corpo, nel cuore
mio cuore
che batti incessante.
Con colpi d'Inferno
l'Inferno conosco.
Il fuoco mi brucia
da dentro, da fuori:
vita vissuta, vivente, ventura;
morte precoce, dolore, sventura.
Sollevami, o Linfa, in un abisso d'oblio,
ti amo nell'odio di un semplice addio.
venerdì 24 febbraio 2012
giovedì 23 febbraio 2012
Solitudine
Son qua, immersa nella mia solitudine, che poi di fatto, non è una solitudine.
È una semplice fuga dal Mondo, dal casino eclettico che mi circonda affogandomi.
È la mia ancora di salvezza nei momenti caotici che riesce sempre a tranquillizzarmi.
Sono quieta e positiva nella mia solitudine perché posso dedicarmi tempo.
Posso pensare, riflettere, rimuginare..posso constatare, ispezionare e forse anche giudicare.
Giudicare..parola poco consona in effetti.
Ora che ci penso io non posso giudicare la mia vita.
Posso approvarla, odiarla, talvolta cambiarla..ma non giudicarla.
La vita, poi, in base a cosa si giudica?
In base al bene e al male? Alle persone? Al lavoro? Ai soldi? Alla felicità?
Cose essenzialmente soggettive.
Non ci è permesso giudicarla.
La vita è vita, basta.
A mio parere dovremmo essere estremamente frizzanti solo per il fatto di possederne una.
Per il fatto che abbiamo un percorso avviato e dobbiamo cercare di portarlo a termine.
Per l’opportunità di scegliere, deviare, modificare, gustare, annusare, osservare, pensare, godere e soffrire per poi tornare a sperare in un domani più dolce.
A volte mi chiedo: ma se io fossi la bouganville del mio giardino o il gatto della vicina oppure il sasso bianco del vialetto..
..cosa farei? Penserei? Proverei qualcosa? Cosa? Perché?
E invece sono umana tra gli umani, sono Giulia tra la miriade di persone e ogni tanto assaporandomi la mia solitudine dialogo coi miei pensieri contorti e realizzo di vivere, di esistere, di essere la me stessa lunatica e difficile che quotidianamente avanza imperterrita nella vita.
Vivo nella non solitudine; sono ed esisto nella mia dolce solitudine.
Fragilità

sono fragile, leggera, delicata, strana, incasinata, volteggiante nella miriade di miei pensieri contorti.
bum, un tonfo.
cado pesante ma io sono fragile.
sono fragile e mi infrango, mi spezzo, mi rompo.
mi rompo e non vorrei.
non vorrei ma non posso fare a meno di farlo.
non riesco a ritrovare quello spessore che ti da tranquillità e ti fa affrontare la vita e i suoi problemi.
dove sono? con chi? perchè? ma cosa sto facendo?
sono giovane e fragile.
invece di irrobustire quelle esitanti spalle..le smusso, le ritaglio e le abbandono al tempo.
le lascio scorrere affrante e sconfitte quando invece è il momento di gridare al mondo, di brillare.
non posso arrendermi all'evidenza di un'esistenza piatta..non posso.
non posso andare avanti con gli occhi spenti, separati dal mondo con una vetrata buia.
non posso e non voglio, non voglio e non posso..ma devo?
no..nemmeno.
non devo.
mi giro, mi rigiro, mi rivolto e riscontro che intorno, dentro, in testa, nel cuore ho grovigli.
grovigli spinosi che mi trapassano e mi graffiano e mi..e mi rendono fragile.
come li estirpo questi grovigli?
in quale fottuto modo posso farli sparire, da me..dalla mia testa?
non ho rimedi..per il momento mi accascio vuota sul letto e fisso il niente.
mi rialzo..con gesti automatici vivo questi attimi, con gesti automatici muoio in questi attimi.
bum, un altro tonfo.
Dodici Luglio Duemilaundici.
Martedì 12 luglio 2011 ore 12.57.
Fa caldo. Per fortuna ho il ventilatore acceso.
Ho fame ma non ho voglia di cucinare niente.
In questo momento mi sdraierei sul letto inerme a fissare il vuoto con gli occhi spenti.
Eppure dentro non mi sento spenta, per niente.
Ora come ora il mio corpo e la mia mente reagiscono in maniera differente.
Strano, non sono più in simbiosi.
Il mio cervello urla di vivere, il mio corpo sembra avviluppato in una ragnatela di sonnolenza.
Non capisco cosa ho, cosa mi manca.
Necessito di un resoconto della mia vita.
Sentimentalmente vivo bene. Perché devo essere così stanca?
Il mio corpo somatizza emozioni che non riscontro.
Ho amiche stupende.
Cosa mi manca?
Non lo so.
Ieri ho capito così tante cose della vita.
Pare strano ma è così.
Ho capito che in quest’immondizia di Mondo esiste qualche persona vera e sublime.
Ho capito che quando sei nella merda non c’è niente di meglio di un bel gelato e un abbraccio pieno di calore.
Ma non un calore qualsiasi come può essere quello dell’olio bollente o dell’afa estiva.
Un calore umano, piacevole e deliziosamente palpabile.
Un calore che ti riempie la vita e ti fa aprire gli occhi presentandoti ampie vedute.
Un calore che ti abbraccia e non ti molla più e tu sei sicuro in quel calore, in quell’abbraccio.
Ti senti invincibile e pensi di essere arrivato alla fine della corsa al sicuro..quando invece sei solo a un quarto del percorso.
Ma non importa perché sai che qualsiasi cosa accada tu potrai avere sempre quel calore accanto.
Potrai fare tutte le cazzate del Mondo, tutti gli errori e le incomprensioni ti sommergeranno dalla testa ai piedi ma tu avrai sempre qualcuno dalla tua parte.
Qualcuno che saprà apprezzarti per quello che sei dentro e non per come appari.
Qualcuno che ti asciugherà le lacrime quando cadranno da quegli occhi assonnati e stanchi.
Qualcuno che ti sorriderà facendoti tornare la gioia di vivere quando tutto va nella merda.
Qualcuno che ti abbraccerà quando sarai scosso dai turbamenti di questa vita.
Qualcuno che ti porgerà una mano forte, una mano che non ti lascerà mai per nessun motivo a costo di farsi venire i calli.
Qualcuno che ti parlerà e ti conforterà quando vorresti mollare tutto.
Vita è godere e soffrire e avere supporto nei momenti di crisi.
Essere fedeli complici negli sbagli e nelle correttezze, essere maestri e dispensatori di preziosi consigli, essere reali, realisti e veri per non illudere gli uomini di fronte a situazioni fallaci, essere se stessi e buoni come il pane sfornato per addolcire quest’umanità troppo salata.
Essere.
Vivere è essere nel pieno senso della parola.
Andare a fondo nelle situazioni, in tutte le situazioni in quelle tragiche e in quelle meravigliose.
Intingere la nostra persona nella luce e immergersi nei problemi, nelle storie intricate, contorte, nodose e arrivare al dunque sciogliendo tutto.
La vita è un problema.
Noi siamo il balsamo della vita e in questo modo abbiamo le carte in regola per districare i nodi.
Nessuno è idoneo e nessuno è di troppo.
Noi siamo qua, su questo Mondo per vivere, per essere.
E non si ‘’è’’ mai da soli, si ‘’è’’ insieme.
Quando si affrontano le difficoltà.
Quando si cade, si affonda nella melma e dal niente si riappare in superficie grazie alla nostra innata forza.
Si ‘’è’’ quando insieme componiamo un’unica energia, un unico coro e insieme ci poniamo i problemi e li risolviamo.
Si ‘’è’’ quando si vive insieme e insieme si va avanti intrecciati in un unico calore.
Iscriviti a:
Post (Atom)