giovedì 16 giugno 2016

Un mondo rotto.



Sono stanca di vivere in un mondo rotto.
Rotto, corrotto e bigotto.
È come un canotto,
pieno di buchi:
sai dove parti ma non dove sbuchi.
Sono stanca del dio palanca,
del lavoro che manca,
dei bamboccioni
e degli anziani senza pensioni.
Sono stanca di vivere in un mondo
troppo poco rotondo,
pieno di rampe, di gradini, di scale
e di arrampicatori sociali.
Sono stanca della politica
e della gente che la critica,
dell’italiano medio,
di un mondo sotto assedio,
dei conflitti, degli spari
e delle centrali nucleari.
Sono stanca delle unioni civili
e delle persone incivili,
perché nel mio mondo ideale
ognuno è libero di amare.
Ognuno è libero di far sentire la sua voce,
senza bisogno di portare una croce,
una croce pesante ed opprimente
che ti etichetta di fronte alla gente.
Sono stanca di chi bacia il crocifisso
e poi pensa più a se stesso,
di una chiesa tanto pura
e pedofila, addirittura;
dei segreti di stato, dell’immigrato,
del migrante,
dei pregiudizi della gente;
della paura di invecchiare e del botulino,
di chi si sente grande ma è ancora bambino.
Sono stanca di un mondo malato,
dove l’amore è peccato,
dove il padre ammazza la figlia,
e si fa a gara
a chi prende la colpa;
dove la mafia ti spolpa,
il prete ti palpa
e il governo ti spella.
Voglio un mondo migliore,
che non abbia confini,
che non conti le ore.
Un mondo pulito
dove si accetta chiunque,
anche senza invito.
Forse questo è solo un sogno,
ma io ci credo,
ne ho bisogno. 


Nessun commento:

Posta un commento