domenica 27 maggio 2012
Paura di una lacrima.
Ho gli occhi stanchi,ma va bene così perchè è colpa mia se quelle lacrime cadono ogni giorno.
Mi sento come messa di fronte a uno specchio, obbligata a guardarmi,a guardare cosa faccio, chi sono.
Cosa vedo?
Vedo una normale ragazza di 17 anni piena di complessi e insicurezze
anche se tutto sembra urlare l'esatto contrario.
E forse in cuor mio anche io credevo di essere particolarmente diversa
ma adesso che vedo la mia immagine riflessa in questo specchio tremendo
non ne sono più così sicura.
È come stare a tu per tu con la realtà che hai vissuto e che non ricordi,
è come vivere in un mondo parallelo.
E spesso ti ritrovi sola di notte,mentre rigoli freddi ti salano il viso e ti chiedi:
''Ma perchè? Perchè a me? Dove sbaglio? Cosa devo fare adesso?''
E perennemente la risposta è uno sbuffo seguito da un: ''Oddio, non posso fare niente''
E le lacrime aumentano, diventano fiumi in piena che irrompono sul viso
e sciolgono il trucco e macchiano di nero il lenzuolo.
Prendi il cuscino, ti stringi, ti stringi forte come se quel cuscino prendesse vita
ma non trovi sollievo o consolazione e piangi.
Continui a piangere finchè non ti viene il mal di testa, finchè non sei stanca
e senti uno strano calore sulle guance che sembra volerti dire: ''Sei stremata,ma non te ne accorgi?''
E allora magari pensi, okay..basta, cerca di dormire.
E come puoi dormire quando in testa hai mille pensieri che gridano?
Non puoi, allora pensi, ripensi per ore finchè non ti abbandoni a te stessa, chiudi gli occhi e aspetti
che il signor Sonno venga a farti visita.
E quando mi risveglio è una tortura, è un altro giorno intero pieno di pensieri e di tristezza.
E chi mi aiuta in questo giorno?
Alla fine sono da sola ad affrontare questa paura
e per me essere sola è terrificante.
Non sono abituata nè tantomeno riesco ad abituarmi, mi domando soltanto:
''Le mie lacrime serviranno?''
E con questa speranza porto avanti i miei giorni.
giovedì 10 maggio 2012
Misantropia.
Sono triste.
Perchè? Facendo un calcolo statistico e scientificamente razionale della mia vita..non dovrei.
Ma io non sono razionale, per niente.
Mi perdo costantemente nei sogni.
E analizzando la mia vita, nel mio mondo, col mio pensiero..
..arrivo alla conclusione che..sono triste.
È vero, i miei problemi sono banali.
Tutti mi ripetono: c'è chi sta peggio di te, c'è chi davvero soffre!
Rifletto..
Egoismo?
Non saprei dirlo.
Forse sì, sono egoista o forse sono davvero l'unica persona in grado di capirmi.
Forse non riesco a far trasparire bene le sensazioni.
Ma..forse è impossibile.
Forse dovrei solo cercare di lasciar perdere tutto e guardarmi davanti, cercare di non voltarmi.
Ma non sono un cavallo e non voglio un paraocchi.
Forse sono solo megalomane.
O forse sto solo cercando di trovare un rimedio al mio dolore.
Alla mia voglia di spaccare qualsiasi oggetto mi trovi davanti.
Alla mia rabbia, alla mia impotenza.
Al mio guardarmi allo specchio e ripetermi: ''Guarda che casino, sei contenta?''.
Al mio continuo fuggire dai problemi per evitare problemi creando problemi.
Problemi problemi problemi, non mi piace la matematica, non mi piace decidere a comando.
Non mi piace, non mi piace il mio modo di fare, non mi piace il mio essere particolare.
Non mi piace come sto dirigendo la mia vita e non mi piace il mio presente.
Non mi piace andare avanti così.
Se solo potessi tornare indietro..
..posso?
No.
Bene.
Perfetto.
Non mi piace, non mi piaccio, non mi piaci (?).
Fanculo tutto, mi do alla misantropia.
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